La Collezione di arte antica formata da Amedeo Lia nel corso di tutta una vita costituisce il percorso del Museo omonimo ed offre un ampio panorama cronologico e tipologico di pittura, scultura e delle cosiddette “arti minori”, un campionario della produzione artistica italiana ed europea ad iniziare dal VI secolo a.C. fino allo scadere del XVIII secolo. Quel che il pubblico e gli stessi studiosi ignorano è che Amedeo Lia ha collezionato, sia pure in maniera episodica, opere di maestri contemporanei, senza preconcetti nella ricerca e nell'acquisto. Queste ultime opere sono ora unite nel percorso espositivo accostate ad altre di arte antica, da cui il nome della rassegna, in un dialogo ideale che non solo dimostra assonanze convincenti tra opere apparentemente lontane fra loro, ma tenta di restituire, in qualche modo, lo spirito franco e coraggioso con cui Amedeo Lia ha amato ed ama ogni forma d'arte, svincolato da qualunque schema.
La mostra fornisce dunque nuove occasioni di paragone e spunti di riflessione. I criteri adottati nell'allestimento (e nell'ordine del catalogo) sono in sostanza tre (il tema, la composizione ed il colore), come spiega in catalogo il direttore del museo, Andrea Marmori: “Il filo rosso che pare legare tra loro i dipinti ed i disegni proposti, separati da un grande divario temporale ma uniti da una scelta di struttura e formale, da una dominante cromatica o ancora da un'antologia narrativa distende il percorso espositivo e induce alla limpida osservazione dei documenti artistici, trascesi nella loro temporalità senza tempo”.
Ad esempio il saturnino Autoritratto di Pontormo è accostato al perfetto incastro di quadrati di Aurélie Nemours, icona della mostra. Poi la fiaccata esuberanza di Andrea Belvedere si confronta con la lucida geometria di Max Bill, come l'anatomia del corpo di Cristo di Francesco Botticini con il segno essenziale di Egidio Bonfanti. E ancora Rosai, Soffici, Renoir, Campigli, De Chirico, De Pisis, Dorazio, Licini, Prampolini e Utrillo di fronte a Bellotto, Pietro Lorenzetti, Monsù Desiderio. Insomma un modo intelligente di osservare con un nuovo sguardo uno dei musei più straordinari d'Europa.
La Spezia, Museo Amedeo Lia, fino all'8 marzo 2009 (poi dal 19 marzo al 28 giugno con altre opere), aperta da martedì a domenica dalle 10 alle 18 (lunedì chiuso, tranne il lunedì di Pasqua), ingresso euro 6,00 comprensivo delle collezioni permanenti, catalogo a cura del Museo, infoline 0187.731100, sito internet www.castagna.it/musei/mal
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